Nemesi fungoide.
Pulizia sottoboschetnica.
Buste di massacri, infoibate nel reparto frigo.
Siete tutti colpevoli.
Tutti.
I funghi non hanno storia né memoria
perché in troppi ne hanno mangiato il passato
Post involuto, socialmente impegnato e intimista, come quelli degli Scrittori Veri.
D’altronde qui c’è scritto “Scrittore”. Se lo dice la carta devo crederci.
Non è mica come l’Internet. La carta è la carta.
L’innocenza non è una giustificazione. [cit. o semicit.]
Onestamente più non ne posso
tutto solo mangio un osso
queste rime fanno pena
me ne vado in tutta lena
“Non è mica come l’Internet. La carta è la carta.”
Confermo e sottoscrivo. Tuttora non mi riesce di eliminare le tracce della defecazione per via telematica. Con i floppy ancora ancora, ma col wireless proprio no.
Esimio Duca, preferiva “blogger”? Oppure essere paragonato ad Harry Knowles?
Ammetto che una leggera somiglianza c’è… Specialmente tra Lei e l’Harry Knowles interpretato da Ethan Suplee in “Fanboys”.
E comunque l’ha detto la “carta”! Lei è “scrittore”! Ma il poema sui funghi mi ha fatto venire fame…
Mi hai fatto saltare sulla sedia, e ribollire il sangue nelle vene.
Ora te lo posso dire: gli articoli sugli ebook, sull’oplologia e lo steampunk (nuova patacca alla moda per minchoni esterofili) quella roba non è scrivere, mi dispiace, non è niente, nada, mix, è solo sterile esercizio compilativo e sfoggio di erudizione inutile. Qui invece ho trovato la dimensione dell’Altro e dell’Altrove, il ruggito osceno e blasfemo di Cutulu.
Bravo.
@AlinaSama
Preferivo “coniglietto”. Penso che la somiglianza tra me e i conigli arancioni di venerdì scorso sia indiscutibile.
Compresa l’incapacità di trovare la verdura su cui cammini?
Sì. Frugo col nasino e non la trovo.
Che delusione Duca, il tuo intento fin dal principio era questo! Ottenere quel titolo e sbattercelo in faccia! Non si fa così, non si sfruttano i lettori per un po’ di notorietà! 🙁
Anche io preferivo “coniglietto”, e per la somiglianza con quelli di venerdì scorso mi sono già pronunciata.
Ora dovrai farti perdonare e dovrai pure impegnarti parecchio!
Intanto aspetto i nuovi coniglietti…
Lo confesso: il motivo per cui sono gentile con le lettrici è che poi le attiro con la scusa dell’editing gratuito e delle lezioni di scrittura in qualche alberghetto per approfittare della loro virtù.
Questo spiega anche perché tratto male i maschi. Citando Butini:
http://www.youtube.com/watch?v=KOj5DfbLu0g
Un’sò finocchio
Io ho 110-60-80.
Manipolatore! o.O
Devo stare attenta ai termini che uso quando scrivo i post! 😀
Università di XXX – Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in Lettere Moderne – cattedra di Letteratura Italiana Contemporanea – corso monografico per l’A.A. 2010-2011. “Metamicosi e metemfungosi nei distici apotrofungici di Marco Carrara.” Non negare: l’ho dato ieri, ho preso 18 e me lo sono tenuto ché è andata anche grassa; troppo peso ‘azz!…
Ogni anno, sotto natale, un pandoro su cinque è vittima di violenza da parte di una famiglia italiana.
Un panettone su quattro, da parte di bambini.
Fermiamo questo massacro.
Amen, fratello! Risparmiamo i panettoni!
Pensavo che dopo le crociate contro i dolciniani non esistessero più posti con tale concentrazione di demenza. Un video peggio dell’altro, Cristo. Anche gli avvocati non scherzano.
Data la mia posizione panteista-panpsichista, aggiungo:
Tu ci scherzi, caro Duca, ma una delle nostre Grandi Scrittrici Italiane® scrive davvero così!
°_°
Ah, volevo dirti che ho lasciato stare l’articolo su “Sette”: ad una seconda lettura, era il solito pomp*no da ufficio stampa della Apple!
Volevo invece postare sul mio blog una meravigliosa supercazzola apparsa su Repubblica riguardo al ruolo degli editors,ma m’è venuto un dubbio :
posso farlo, così come con altri articoli,se cito la fonte e dico che tutti i diritti sono riservati, oppure anche lì vale la tesi del 15% ?
Non ne ho idea! ^_^ Tu riportalo e fregatene. Io faccio così.
Il 15% in teoria dovrebbe riguardare l’opera intera, giornale, libro o rivista, ma non sono sicuro nel caso di opere a più autori come è una rivista o un giornale. Se qualcuno si lamenta, puoi sempre toglierlo.
Ipotizzando che per un giornale valga la stessa logica di un sito che raccoglie saggi, viene considerato “opera” il singolo articolo.
In ogni caso: «Gli articoli di attualità di carattere economico, politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, oppure radiodiffusi o messi a disposizione del pubblico, e gli altri materiali dello stesso carattere possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o l’utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti, la data e il nome dell’autore, se riportato» (L. 633/41, Art. 65); un avvocato mi diceva che per Internet vale la stessa cosa.
Sul limite del 15%, vale solo per la riproduzione per uso personale: «Fermo restando il divieto di riproduzione di spartiti e partiture musicali, è consentita, nei limiti del quindici per cento di ciascun volume o fascicolo di periodico, escluse le pagine di pubblicità, la riproduzione per uso personale di opere dell’ingegno effettuata mediante fotocopia, xerocopia o sistema analogo» (L. 633/41, Art. 68).
Fuori dall’uso personale il limite è vago: «Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali» (L. 633/41, Art. 70); sempre lo stesso avvocato mi diceva che, pur col limite vago, riprodurre il 50% di un’opera non verrebbe mai fatto rientrare nelle finalità indicate.
In sintesi:
uno fa quel che vuole nel limite della legge e se qualcuno si lamenta lo toglie nel dubbio che il limite della legge sia diverso da quanto scritto (il 50% invece del 100%).
Non penso che se Doc metterà l’articolo per fini non commerciali, di commento, anche superando il 50% teorizzato dall’avvocato come limite, qualcuno verrà di notte in casa sua, lo trascinerà in strada e lo giustizierà con un colpo in testa. Se non vi è la morte, non vi è rischio interessante di cui tener conto.
Al massimo gli manderanno una mail di richiesta di rimozione, come è la procedura con tutte le violazioni (copyright di foto, offese ecc…). Che paura!!! LOL.
Fallo Doc, fallo. E controlla la mail segnata sul tuo sito (se non c’è, mettine una) tutti i giorni.
Comunque, sicuro che la supercazzola non sia già sul sito online di Repubblica? Se già loro la riportano, puoi linkare come è la procedura standard, e poi citare solo i pezzi che commenti.
Se riporti i pezzi dei Giornalisti Veri sei in una botte di ferro, la Repubblica si erge a baluardo della libera diffusione di tali scritti pregiatissimi. A parte gli scherzi, se lo scopo è commentare e far girare la notizia si può tranquillamente, in passato mi è capitato di scannerizzare e mettere online articoli di riviste (serissime, eh).
Dopo i funghetti allucinogeni secondo me sei uno scrittore abbastanza maturo per buttarti sulla produzione industriale di romanzi rosa, fare soldi a palate e passare a droghe più pesanti.
L’eroina mi tenta, ma mi danno fastidio gli aghi. Mi terrò su qualcosa di sano e senza controindicazioni: LSD. Perfetta per chi ha fantasie mistico panteistiche come me.
Speravo che Taotor si laureasse in farmacia per produrmela lui sicura, senza roba dentro che mi bruci il cervello, da bravo farmaco-alchimista, ma dovrò trovare altri lettori chimici/farmacisti a cui affidarmi.
Boh! Io provo !
All’occorrenza, vorrà dire che indirizzerò gl’ orchetti di Lord Mondadori\Rizzoli\L’Espresso dal Duca ” fashista e kattivo !!1!1 “…
^_^