No, non intendo parlare dell’editoria e di come gli indipendenti potranno dare un pugno in faccia ai Big con gli eBook. Voglio parlare di qualcosa di più semplice, più terra-terra, più attinente al titolo. Niente metafore, solo un pugno all’elefante. Dentro al culo.
Voglio mostrarvi due video che spiegano come si preleva lo sperma agli elefanti. Può sempre servire questa conoscenza se state producendo narrativa di qualità che affronta i Grandi Problemi e la piaga del precariato e ‘sticazzipurenoncelimettete? ecc… ecc…
Masturbare un elefante non è facile. Non basta strofinargli il pisellino, anzi: è pericoloso! Il pisellino dell’elefante può sobbalzare e colpire l’addetto, procurandogli anche lesioni gravi. Siamo davvero sul genere “Spero che me lo metta in culo perché se me lo dà in testa mi ammazza”. Data la pericolosità intrinseca al pisellino della bestiola, quando l’elefante eiacula non ci si mette sotto con un secchio tra le mani (e la lingua di fuori stile facial da film porno), ma si spinge un sacchetto collegato a un bastone sotto l’elefantiaco augello rimanendo così a distanza di sicurezza.
Comunque, lasciamo perdere il gran finale, e torniamo al duro lavoro preliminare. Non potendo strofinargli il pipino, l’addetto deve massaggiargli la prostata. Ma la prostata è dentro: come fare? Con una tecnica non diversa da quella del “ditino” che certe ragazze infilano nel popò del partner durante la fellatio. Solo che in questo caso tutto va fatto secondo le dovute proporzioni e invece di un ditino si caccia dentro tutto il pugno e una fetta di avambraccio. L’elefante, forse ignaro del parere ufficiale del Papa a riguardo di simili pratiche avverse al Cristo (citando Zweilawyer), adora farsi masturbare analmente.
Fisting anale per elefanti. Yeah!
Ma prima di dedicarsi a questo piacevole lavoro, l’intestino dell’elefante viene ripulito: palle di merda estratte dall’ano con le mani e gettate in una carriola, seguite poi da un generoso clistere col tubo di gomma piantato su nel culo. L’elefante sorride e gode anche nella fase di pulizia. Se sta a divertì, il porcellone.
Qui ci vuole l’audio acceso. È imperdibile.
Voi direte “Duca, sei di parte: non è che gli elefanti si piantano roba in culo anche in natura, è solo una questione legata al prelievo del seme da parte degli umani”. Solo al prelievo? Solo con gli umani? Allora guardate qua con quanta allegria si piantano la proboscide su per il retto:
Lecca un po’ della merda estratta e sorride. Mitico elefante. ^_^
Per finire, rimanendo in tema, una deliziosa canzone del 1984 arrivata al quarto posto all’Ambrogino d’Oro (grazie Nixen per la segnalazione):
Ah, avevo detto che non intendevo parlare di editoria. Sì, non nel senso di pugno in faccia a elefanti simbolici. Ma in un certo senso ho parlato di editoria. E ho parlato di fantasy italiano. E di certi modi di porsi col pubblico. E di certi modi di porsi e sostenersi più o meno tacitamente tra autori. Chi vuole intendere intenda e gli altri facciano come gli elefanti. New Elephantine Fisting.
Se vogliamo completare l’opera metaforica, c’è anche un’altra canzone che potrebbe tornare utile: L’elefante e la farfalla.
L’elefante del testo rappresenta l’editoria pesante dei volumoni stampati.
La farfalla invece rappresenta gli ebook e gli independenti con la loro effimera leggerezza di dati.
So che tutto questo è tremendamente diabetico e sdolcinato rispetto al carico materiale del post, ma la poesia mi ha fottuto il cervello da tempo ormai. :/
La combo elefante fistato/elefante coprofago ci fa capire come queste inutili bestie meritino l’estinzione.
Ecco… da questo momento non guarderò più l’elefante con occhi innocenti. Argh!
Molto bello, questo servizio. Non si finisce mai di imparare, come si dice in questi casi. Il sorriso dell’elefante gaio dopo la leccata di merda è davvero entusiasmante. Faccio un’osservazione da ignorante: ma non è che gli elefanti si cibano della merda altrui perché in effetti non è merda quella che buttano, ma quella cosa simil-paglia che producono anche i conigli? Comunque, se fosse vera merda, la mia stima aumenterebbe, ecco. Chiedo solo per sapere, così, per accrescere la mia cultura.
Un’ultima domanda: ma lo sperma di elefante a che serve?
Grazie.
Ti seguo sempre, Duca. Continua così.
7
E’ tutto molto geniale. Dà però l’impressione di una di quelle scoperte fatte per caso… domanda: chi è quel genio inconsapevole che ha scoperto il modo “Legge 626” per masturbare gli elefanti? Cosa stava facendo quella volta, nelle sue intenzioni? Altra domanda: lo sperma di elefante poi lo usano come base per il gelato?
onestamente mi immaginavo un’ejaculazione assai più copiosa
comunque ora ho molta più stima per la vita sessuale degli elefanti decisamente varia e non banale
impagabile nel secondo video quando racconta dell’incidente con di un famoso collega colpito da un pene di un metro e mezzo, ha il viso contratto, evidentemente sono ricordi dolorosi
“E’ un oltraggio! Nella prossima lezione che darò all’estero, io, il Minghione d’Oro, rappresentante della crema della letteratura Italiana, smonterò questo articolo passo per passo”
Ufficio stampa New Elephantine Fisting
Ufficio stampa Associazione Artisti, Seghe Mentali e Deliri di “Onnimportanza”.
Pure io. Pensavo ci riempissero un secchio fino all’orlo.
Poi rovesciavano tutto in una padellone largo mezzo metro sul fuoco e veniva fuori una specie di albume d’elefante strapazzato.
Oppure l’asiatica carina del primo video poteva presentarsi in costume da bagno, mettersi in ginocchio con le braccia alzate al cielo e rovesciarsi il secchio in faccia. Mentre la telecamera indugiava su di lei che si spalmava lo sperma di elefante sui seni, l’elefante sullo sfondo lanciava un barrito.
Io l’avrei girata così la scena.
Premetto che non ho guardato i video (ho fatto una valutazione costi/benefici o.O). Poveri elefantoni, abusati a quel modo. Aborro la violenza sugli animali! Sigh -.-
P.s: Zwei, l’estinzione di un animale è una brutta cosa (se si tratta di uomini no).
Ora attendo con maggiore smania il venerdì, per cancellare queste turpi immagini dalla mia mente! Moco salvaci tu! :*
Guarda i video, guardali.
Meritano. L’elefante consenziente è molto felice.
Ma sarà Vero Piacere Naturale o solo vile spremuta meccanica di prostata? Apriamo il dibbattito bioetico.
Anch’io mi aspettavo un’eiaculazione ben più copiosa dopo aver visto un elefante pisciare litri e litri per strada durante una parata promozionale di un circo.
Ché poi in realtà non avrebbe molto senso, ma per analogia avevo queste aspettative.
Impariamo dai nostri cugini, le balene azzurre (maschi), come si corteggia una femmina. Così, con la meenkya (di tre metri e mezzo) per di fuori. 🙂
Trovo davvero indecente quello che hai scritto. Davvero. Qui c’è TROPPA cultura. Basta! Possibile che un povero zoofilo che cerca innocentemente nella rete dei video di eiaculazioni animali debba trovarsi sommerso di cultura ad ogni piè sospinto? Basta con questa cultura!
Cultura. È tutto legato, dubito che il Duca ci rinuncerà.
Quanto hai ragione Gherardo! Pensa che ogni volta che cerco di scaricare un bel porno con Emule mi trovo sommerso di robaccia della Disney, brutti bastardi!
Sto perdendo ormai la retta via, c’è troppa cultura in giro e anche se non voglio mi è entrata in testa, vedo arte dappertutto! Messaggi subliminali con quadri di Rimbaud, spot con frasi di Gibran, non riesco più a pensare al sesso come prima. Mi stanno entrando nel cervello i dipinti, vengono fuori dalle fottute pareti!
Maniaco.
Non ho visto i video (blasted youtube che si impalla!). Ma… ecco… forse non mi sto perdendo poi troppo, no? O_o
Faccio notare che questo lavoro fa a gara, quanto a bruttezza, con quello di controllare se l’alligatore è maschio o femmina. Come si fa? Prima si cattura l’alligatore, poi lo si fa su come un salame, poi gli si infila un dito nell’unica apertura posteriore per sentire se ci sono o no le palle. Il tutto con l’alligatore che spera tanto che le corde cedano per poterti assaggiare. =_=
Che bei lavori…
Alberello, guarda che la Disney è piena di roba interessante!
Take a look: http://www.youtube.com/watch?v=7mJmRrlu908
ATTENZIONE: ciò che segue è intriso di sarcasmo, ironia e battute sessiste. Se ne consiglia la visione ad un pubblico ADULTO.
E di chi è la colpa? Ma delle femmine ovviamente! Ecco le prove:
“La società degli elefanti è di tipo matriarcale, cioè il capobranco è la femmina più anziana, o matriarca. Nella scala gerarchica poi seguono le femmine adulte, in ordine di età, poi i giovani, maschi e femmine, ed infine i cuccioli. I maschi adulti vivono isolati.” (Etologia, wikipedia).
L’oppressione matriarcale e femminile porta il povero Maschio avvilito a doversi masturbare e a ridursi in questo stato: Polonia, un posto dove i politici pensano alle cose serie.
“Qualcuno spieghi a quel coglione di politico che i branchi di elefanti sono società matriarcali e i maschi vengono sempre scacciati dalle femmine che li usano unicamente come donatori di sperma.
Se vuole un po´ di sperma può sempre farselo prestare da altri zoo.”
Commento di un sagace lettore che spiega anche indirettamente il motivo della spremitura zoologica con conseguente donazione di sperma.
Volendo infilare il braccio ancora più in fondo alla questione scopriamo che anche Dumbo in realtà non è altro che la dimostrazione di tale fenomeno. Dumbo è l’unico elefante Maschio di tutto il cartone animato e la madre è terribilmente apprensiva. Risultato? Dumbo diventa gaio facendosi per amico un topolino dai dubbi gusti sessuali e che adesca i bambini offrendo loro noccioline (come fossero caramelle). Il topolino gli fa tutto, gli da il mangiare, gli lava il viso e lo masturba. Ma tale scena è stata tagliata da Walt Disney per evitare di essere troppo esplicito. La prova di ciò è nel seguente spezzone del suddetto cartone (in tedesco come piace al Duca): Gli elefanti rosa.
I due amanti gay, dopo una sbornia sognano elefanti ROSA che cantano con voci chiaramente EFFEMINATE e che nelle loro danze mostrano chiaramente riferimenti fallici che si incontrano. Inoltre Dumbo ha le orecchie grandi, due Orecchioni. Poeticamente detti: Recchioni.
Coincidenza? No, come appare evidente in quest’altro spezzone della Disney, Fantasia. In esso non c’è un solo animale etero che sia uno, elefanti compresi. Infatti: “Balene, orche e delfini, maschi e femmine, hanno una cavità in cui sono contenuti gli organi genitali: talvolta un maschio introduce il pene nella cavità di un altro maschio. Capita anche che due delfini maschi possano formare coppia fissa per tutta la loro vita. Se incontrano una femmina la condividono, la ingravidano e poi l’abbandonano, ma loro due continueranno a rimanere ottimi compagni.” Il delfino si che è intelligente e ha capito tutto dalla vita, famoso il motto: “Addio, e grazie per tutto il PESCE.”
“Anche in alcuni tipi di gabbiani (Gabbiamo Argentato) si formano questi rapporti omosessuali stabili che possono anche diventare monogami: una femmina si accoppia con un maschio, poi lo lascia (praticamente una banca del seme!) e le due innamorate alleveranno assieme i futuri nascituri.” Ma i gabbiani sono stupidi, scientificamente provato.
Nelle giraffe l’omossualità riguarda il 50% dei casi con sfregamenti e penetrazioni vari.
Questo porta i poveri elefanti a doversi accontentare di altro.
Ciò dimostra senza ombra di dubbio che Walter Elias Disney oltre ad essere massone, comunista, nazista etero ed omofobo, era soprattutto omosessuale.
Perché se gli elefanti si masturbano sono così intelligenti? Ecco la risposta autorevole:
“I ricercatori del dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Santiago de Compostela spiegano che i mammiferi, e i primati in particolare, si dedicano con soddisfazione alla masturbazione. “La masturbazione non avviene tra i rettili o i pesci, ad esempio“, ha spiegato Tito Varela, responsabile del dipartimento ed era serio quando lo spiegava, “e la spiegazione è questa: esiste una relazione tra lo sviluppo della zona del cervello detta neocortex, corteccia cerebrale presente solo nei mammiferi, e la possibilità di prevedere degli eventi, il che include quindi anche il piacere sessuale“.”
Appare chiaro dunque e incontrovertibile che una società matriarcale conduce inevitabilmente alla masturbazione e alla gaiosità. Le donne non la danno? Pazienza, gli uomini troveranno altri modi per soddisfarsi e diverranno anche più intelligenti. E quando essi saranno finalmente come loro li volevano, saranno loro a non volere più loro. Rimpiangeranno allora i giorni come questo e questo.
L’unica utilità della donna è quella di procreare, quando la scienza sopperirà a questo fardello, il vostro scopo sarà esaurito ed allora avremo una società maschilista e gay!
Oh sì! Sono profondamente indignata da tutto il sessismo che trasuda da questo blog e dai post dei suoi utenti (devo metterci più enfasi per essere credibile? o.O)
La masturbazione elefantina e quella di tanti animali che rischiano l’estinzione è l’unico mezzo per la raccolta di sperma. Purtroppo! Sempre colpa dell’uomo. Uffa!
Ma se un giorno fosse l’uomo a rischiare l’estinzione? Per la raccolta dello sperma si dovrebbe ricorrere a qualche mezzo di supporto? Gli elefanti ricambierebbero il “favore”?
Mumble mumble…
Alberello l’etichetta con quella scritta è fantastica! E io sono profondamente e femminilmente indignata! :'(
sull’ejaculazione.
I cavalli fanno molta più Jizza
non mi ricordo bene e google non aiuta ma mi sembra che il gran campione sia il capodoglio roba tipo parecchi litri
E ora qualcosa di non completamente differente:
-MOMENTO FAI DA TE-
come fare dello sperma finto?
semplice bollire in un litro d’acqua 4(quattro) cucchiai colmi di fecola di patate
per una maggiore bianchezza aggiungere un goccio di latte
perfetto per scherzi e giochi di società
Si ringrazia il DottorNi per aver isipirato il Duca e creato questo stupendo angolo informativo!
DottorNi ha un bellissimo avatar.
Ma…dottor Alberello, mi dica: la società maschilista e gay prevede anche che i maschi debbano necessariamente indossare bermuda e magliettine da fottutissimo hippy? O peggio ancora METTERE I SANDALI?!
Perchè, se la risposta dovesse essere malauguratamente affermativa, temo che sarei costretto a fare harakiri, come si addice ad un vero uomo che non sopporta più la decadenza dei costumi.
Invero caro Gherardo, nella mia attività di parascenziato, paragnosta, paracarro e paraculo, mi è capitato di imbattermi nelle antiche leggende indù scritte in quei loro sacri testi chiamati Veda. Si chiamano così perché vogliono essere chiari a tutti e rispettosi, per questo danno del lei al lettore. Secondo questi testi è prevista un’era chiamata del Kali Yuga.
Come può leggere da questi testi sacri del 2200 a.c. circa, sostanzialmente siamo fottuti. Siamo fottuti qui, siamo fottuti nella Bibbia e siamo fottuti perfino secondo i Maya. Ed anche se uno pensasse che non siamo fottuti, secondo la teoria della profezia che si autoadempie siamo fottuti lo stesso. Credo dunque che il problema delle bermuda sia assolutamente secondario, tra l’altro nella nuova società che va delineandosi ai già citati omosessuali vanno associati i maschilisti metrosessuali.
Nessuno la obbligherà ad indossare ciò che non le piace, ma attraverso un sofisticato sistema di controllo mentale chiamato “in e out” la convinceranno che ciò che le piace in realtà fa schifo al cazzo. Dunque avrà due scelte, la vergogna ed il disonore o l’OMOlogazione.
Vi sono altre leggende che parlano di un possibile messia o salvatore San Chuck Norris da Rotante.
Intanto gli animali se la ridono alle nostre spalle.
Veda lei.
Ops! Devo aver frainteso il commento, ho pensato che Gherardo fosse ironico! Sinceramente mi colpisce la definizione “decadenza dei costumi”, non la capisco e pur sentendola spesso la trovo senza senso. I cosiddetti costumi mutano e si evolvono, come tutto nella vita e nella cultura, in base alle esigenze dei singoli individui che costituiscono la massa umana. Non esiste una decadenza, è un concetto che non ha alcun senso! Il decadere implica una precedente perfezione, il raggiungimento di un qualche livello massimo di eccellenza, ma quando l’abbiamo raggiunto? Noi siamo e saremo sempre in evoluzione, viviamo di cambiamenti e sì, anche di manipolazioni, dato che la legge del più forte, che piaccia o meno, è alla base di qualsiasi gruppo umano o animale. Il più forte, socialmente, culturalmente, fisicamente ecc guiderà/trascinerà/condizionerà il resto del gruppo.
Non ha senso stabilire se è un bene o un male. Accade è basta.
Si cambia. Punto. E i costumi seguono lo stesso percorso.
Poi è naturale che in mezzo alla massa ci siano quelle rare personalità che andranno per la propria strada sbattendosene del gruppo. 🙂
E ora in quanto femmina e quindi dotata di scarso intelletto torno nel mio angolino! ;P
Eh no, ormai sono le 12:20 passate! Devi andare in cucina, luogo in cui la naturale predisposizione della donna, il ruolo che la Natura le ha dato, meglio si adatta all’attuale ora.
^____^
Un giorno saremo tutti gay e orsi, come gli Spartani. Un mondo di muscle bear non sarebbe un mondo più felice? Zwei si sta portando avanti col fisico, io coi gusti sessuali.
Il Duca ha ragione! Che svampita, non sono capace nemmeno di leggere l’ora sul pc! Chiedo umilmente venia per la mia dabbenaggine ora vado ad accendere il fuoco in cucina! =^.^=
Io ci metto il pelo.
Come dicono gli anglofoni Gherardo: “Take it easy!” (Letteralmente: “PRENDILO facile”.) Ed ora, se vuole gentilmente chinarsi. Dobbiamo applicare la pratica dell'”in e out”…
Ed effettivamente lo era. Diciamo che in queste occasioni mi dichiaro ufficialmente e con orgoglio un mezzotroll.
La questione della decadenza dei costumi è spinosa. In effetti la parola “decadenza” non implica una precedete perfezione, bensì una precedente condizione migliore. Data questa premessa, allora si può parlare di decadenza dei costumi, in certi casi. La questione resta comunque opinabile, ma in ogni caso da che siamo entrati nell’Evo Contemporaneo non era ancora stato contemplato, nell’abbigliamento maschile, l’abbinamento bermuda/sandali. Indi per cui, essendo qualsiasi altra cosa meglio del suddetto abbinamento, una società che lo consideri “alla moda” è incappata inequivocabilmente nella decadenza dei costumi di cui sopra.
Ecco esplicato il senso del mio precedente post.
Fermo restando che chi usa il termine “decadenza dei costumi” ad ogni piè sospinto, per parlare di qualsiasi cosa e per ricordare agli amici del baretto che “se stava mejo quanno se stava peggio”, imho è un coglione.
Infine, egregio dottor Alberello, spero che San Chuck mi protegga dall’in&out di ogni genere. 😀
Per stemperare i toni ed anche i matitoni, buttiamola in satira: Decadenza dei costumi.
@ Alberello
Oh, no! Sta storia è arrivata anche qui? La prego Sig. alberello non inquiniamo il sito! Già adesso mi viene il vomito, se anche dal Duca cominciamo a parlare di certa gentaglia che nella vita va avanti a pompini e delle merde che le pagano, non riesco più a godermi la lettura degli articoli.
La politica itaGliana fa cagare in toto, e a spruzzo.
Quanto invidio la Tunisia e l’Egitto. Sigh!
Alberello è l’unico che per stemperare i toni dell’umorismo (???) decide di parlare di MongoloPolitica. Ci mancava pure che segnalava le primarie del PD a Napoli.
Sono tentato di chiedergli un cambio di nick in Mongorello, ma Alberello è MOLTO più figo.
Avete ragione, dannazione! Certe cose ti entrano in testa e poi non riesci più a levartele di dosso (come disse il mostro di Frankenstein). Tento di rimediare alla precedente gaffe, con un pò di sano umorismo nero.
Giornata della memoria. I malati di Alzheimer si sentono come i single a S. Valentino.
Alberello è decisamente gradevole, da un tocco di botanico e naturale a tutte le cazzate che dico.
Fai come me: lobotomia e non ci pensi più!
Dobbiamo allontanare la politica dalla nostra vita per evitare che sia lei ad allontanare noi! 😀
Bisognerebbe rifugiarsi in qualche bel libro, qualcosa che ci faccia tuffare in una realtà diversa, più libera e più giusta di quella in cui viviamo! Non so, una cosa tipo La Svastica sul Sole di P. K. Dick…
Fatto trenta, facciamo trentuno. “Durante un’intervista, Ray Charles, ad un cronista di un noto giornale razzista che gli domandava se il fatto di essere diventato cieco in tenera età gli avesse causato dei complessi di inferiorità, rispose: Non mi lamento, poteva andarmi peggio. Pensi se fossi nato negro!”
Questo è umorismo nero, quello che manca ai membri del Ku Klux Klan.
Ho notato che la coprofagia è un dei temi in assoluto più ricorrenti in questo sito.