Il 6 maggio sono stato a Ferrara per vedere Conigliando 2012. A causa del maltempo del mattino, e di un meteo che ormai non azzecca più nemmeno per l’ora successiva, l’evento è stato spostato al chiuso e, data la scarisissima affluenza di visitatori (invece di un parco ben visibile era all’interno di una palestra), è divenuto una mini-edizione in attesa del Vero Conigliando 2012 che, se tutto va bene, sarà domenica 20 maggio.
Come detto le previsioni hanno sbagliato tutto: prevedevano pioggerellina al mattino (o solo coperto), che diventava pioggia leggera “quasi certa” al pomeriggio (meno di 1 mm) per rinforzarsi nel tardo pomeriggio e diventare un vero temporale. Invece la pioggia è stata più forte al mattino, facendo temere a molti un errore per difetto per cui chi doveva partire alle 10-12 per arrivare alla 14-15 ha evitato di partire… peccato che poi al pomeriggio (finché sono rimasto) non ha fatto una goccia, tanto che l’evento sarebbe potuto benissimo rimanere all’aperto. Mah. E le previsioni davano piogge abbondanti per le 14 quando le ho controllate alle 12: nemmeno con due ore di anticipo riescono a dire se c’è il sole o un temporale!
Idem, sempre a tema precisione attuale dei servizi meteo, tre giorni fa ho controllato un certo posto per i miei genitori e le previsioni davano pioggia pressoché certa, forse temporali… hanno provato ad andare lo stesso e c’era un bel sole caldo. Qualcuno organizzi una colletta per riparare il satellite rotto che sta sputtanando tutto perché ormai sono mesi che la situazione è ridicola…
Era il mio primo Conigliando e mi dispiace di averne visto solo una versione ridotta, perfino più piccola dell’evento di Milano del settembre 2011 per la giornata internazionale del coniglio, e sottotono, ma fa niente… spero di poter tornare il prossimo anno e vedere un vero Conigliando in grande stile, ovvero grosso almeno cinque volte questo e tutto all’aperto nel parco.
Ho parlato anche con un altro coniglio, ma penso che fosse muto o non conoscesse l’italiano perché mi ha guardato mentre gli parlavo, ma non mi ha risposto. O forse era solo timido. Eppure non sembravano tanto timidi gli altri: c’era un angora color nocciola che dava i bacini a uno bianco in giardino, separati dalle sbarre, poi quando è entrato al coperto ha tentato di fare sesso con un pezzato maschio e poco dopo è partito il trenino gay. Dove lui saltellava, l’omosessualità galoppava. Adorabile.
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Non è stata colpa dei satelliti meteo, ma delle perturbazioni atmosferiche causate dall'alto tasso di conigliettosità rilasciata nell'atmosfera dall'evento.
Ne sono quasi certo.
;)
L'ultimo coniglietto (neanche tanto etto) è di una morbidosità over 9000 (penso se la batta con le tette della Sho) ^-^
La mano di Gamberetta *__*
Also Duca, pensavo di ritirare dalla banca tutti i miei risparmi per l'uni e comprarci 100 kili di coniglietti.
Così tra un mesetto o giù di lì, quando arriverà l'armageddon finanziario, potrò contemplare la fine dalla civiltà sommerso di borbidezza ^-^
Una mano di Gamberetta!
Questo fatto sarà da segnare sugli annali! ^_^
Secondo me invece è un evento nefasto v.v
Nel senso che presto o tardi qualche setta separatista affermerà che quella non è la mano di Gamberetta, o che Gamberetta non ha mani, in quanto essere di pura energia narrativa.
Allora il clero ufficiale indirà un concilio per riaffermare il Dogma dello Show Don't Tell (infatti si vede la mano ma non si sente la voce). Partiranno le prime condanne per eresia, poi persecuzioni, inquisizione, crociate, guerre di religione, ecc ecc
Non penso. Da un punto di vista dottrinale, la faccenda è chiara: Gamberetta è la dea e il duca il suo Profeta. Essendo questo un video del Duca, deve essere veritiero.
Il problema casomai sorgerà nell'interpretazione del gesto della mano, del coniglio bianco e dello smalto rosso. Alcuni dirann che hanno un senso, una simbologia metaforica obliqua e potenzialmente ucronica, altri, più cinici, diranno che si tratta di semplice smalto e semplice coniglio.
Duca, emetti una bolla al fine di fermare lo scisma sul nascere!
Il coniglio che si lascia accarezzare rappresenta l'umanità rinata, pura e priva di pregiudizio (bianco), che in virtù della propria nuova purezza può ricevere le attenzioni della nostra Dea, come l'autore che abbandona i pregiudizi sulla scrittura e la propria autocompiacente ignoranza può essere accolto e illuminato dalla Sua infinita Saggezza e Bontà.
Lo smalto rosa è anch'esso un simbolo. La Dea, che è dotata di una bellezza ultraterrena che l'occhio umano non può tollerare senza bruciarsi, invita a comprendere come la saggezza e la bellezza etica, in quanto retorica, della scrittura non sia una bellezza che sacrifica o mortifica il corpo, né un'arte nata dalla volontà di mera vendetta contro il corpo.
La narrativa è parte della vita e come tale la rispetta, per questo chi è dotato di salute e bellezza non deve mortificarle pensando che questo possa avvantaggiare l'arte. Dare più importanza all'arte e all'intelletto, non significa disprezzare il corpo. Idem chi sceglie di glorificare il corpo non dovrebbe disprezzare l'intelletto. Pur scegliendo di specializzarsi in un campo o nell'altro, un minimo di equilibrio è fondamentale: pensiamo al coniglio che, concentrato di bellezza e intelligenza, ha insegnato ai Greci in che stretto rapporto siano etica ed estetica, corpo e mente.
ATTENZIONE: INTERPRETAZIONE DOTTRINALE NON ANCORA APPROVATO DA UN CONCILIO.
Nel corso degli ultimi due anni ho maturato l'idea che Gamberetta, la cui natura è divina, possa apparirci con un corpo non perché quel corpo "sia" Gamberetta, ma perché Ella, non potendo manifestarsi nella Sua reale essenza divina che non è di questo mondo, usi un corpo mortale come veicolo per apparirci e influenzare il mondo. Corpo dopo corpo, attraverso i secoli, illuminando l'umanità.
Ho sviluppato questa teoria studiando gli dei antichi e constatando come Inanna, feconda Dea dell'amore, della guerra e della bellezza, il cui feudo sulla terra è la città di Uruk, manifesti la sua volontà e le sue benedizioni (la pioggia autunnale), tramite il corpo della sua gran sacerdotessa. Il Re di Uruk, rappresentando nel suo piccolo il sottomesso sposo Dumuzi, ha potere solo perché la Dea glielo concede: se il Re non obbedisce alla Dea, la cui volontà è espressa dalla gran sacerdotessa, la Dea toglie la sua benedizione e punisce gli umani che contrastano la Sua volontà nella Sua casa, la città di Uruk.
Un bel (non per come è scritto...) romanzo a tema: Gilgamesh di Silverberg.
E così anche io, Suo Profeta, devo la mia carica alla Sua benedizione e la mia volontà è coerente con la volontà della Dea.
Se dubiteremo e seguiremo l'autocompiacente e facile via oscura dei lecchini e degli stolti che glorificano le propria stoltezza nutrita dalla cieca adorazione di Auctoritas che nemmeno conoscono per davvero e irridono gli studiosi della narrativa, Ella ci abbandonerà.
Se avremo fede e compieremo i sacrifici che le sono dovuti, sotto forma di studio e costante informazione e aggiornamento senza mai cedere alla via degli stolti e dei loro pregiudizi reazionari, Lei ci illuminerà con la sapienza che Le è propria in quanto Dea della Narrativa.
Quella non è la mano di Gamberetta.
Come tutti sanno Gamberetta non ha mani, in quanto essere di pura energia narrativa.
Non voglio avere più niente a che fare con voi miscredenti.
Brucerete all'inferno.
L'eretico contraddice il Profeta!
Mano ai forconi!
Qua la tanica della benzina!
Dagli all'eretico!!!
Io invece affermo che quella è senz'altro la mano di Gamberetta e dimostra altresì la sua Divina Natura, i colori vengono in aiuto di questa Verità Oggettiva.
Il nero della manica rappresenta il limite assoluto oltre il quale non c'è più nulla, e il "no", in opposizione al "sì" del bianco coniglio. Il bianco è la pagina vergine sulla quale si può ancora scrivere la storia, il nero è la conclusione definitiva. Il nero ed il bianco sono i due estremi, l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine. La scelta del nero e del bianco indica perciò un atteggiamento estremista. Il nero, la negazione, rappresenta la rinuncia, la capitolazione completa o l'abbandono, ed influenza fortemente la scelta degli altri colori, rifondandone il carattere. Chi sceglie il nero rinuncia a tutto e protesta energicamente contro una situazione che non è come egli vorrebbe che fosse. Così come la Dea protesta contro lo stato della Narrativa attuale.
Il rosso dello smalto rappresenta uno stato fisiologico che provoca energia. Il rosso esprime la forza vitale e l'attività nervosa, sottolinea il desiderio in tutte le sue forme: il bisogno di arrivare a dei risultati, al successo. Il rosso sottolinea perciò lo slancio spontaneo, la "forza di volontà" e tutte le forme di vitalità e di forza, dalla capacità sessuale al desiderio di cambiamenti rivoluzionari. Uno slancio verso l'azione, la lotta, la competizione, l'eroismo e la produttività. Il rosso è simbolo del sangue, della conquista, della fiamma che illumina lo spirito umano, un temperamento sanguigno. In termini temporali, il rosso è il presente.
Appoggio dunque il linciaggio agli eretici. Dopo Giovanna D'Arco, Girolamo Savonarola e Giordano Bruno, ci vorrebbe uno scrittore il cui nome inizia per G, per mantenere intatta la mistica sequenza. A voi viene in mente qualcuno?