Sul mio calendario a maggio: un coniglietto eretto, subito dopo l’atterraggio. È sempre uno spettacolo osservarne il volo, e come tornano a terra. Le zampine si abbassano poco prima di toccare il suolo e all’impatto prendono a zampettare rapidissime per adeguarsi all’inerzia e offrire graduale attrito, in modo che il coniglio non si ribalti sulla pista.
Le orecchie, non più necessarie per sostenerlo in volo, si girano offrendo il piatto all’aria per aiutare a decelerare. Nell’ultima fase si abbassano lungo il corpo e il coniglio si alza e prosegue bipede gli ultimi passi, offrendo così la minore densità sezionale possibile e quindi la maggiore resistenza. Con le orecchie ancora di piatto, se si alzasse, rischierebbe di sbilanciarsi e crollare con la testa all’indietro.
Infine il coniglio si ferma e rimane eretto per qualche secondo, a guardarsi bene attorno alla ricerca di altri conigli in partenza o in atterraggio nella vicinanze. Verificato che l’area è libera, si abbassa a quattro zampe e libera la pista. Un pieno di erba e fiorellini lo attende prima del prossimo volo.
Forse nell’hangar gli verranno montate delle bombe da sganciare sopra un bersaglio da “pacificare” in qualche paese di teste-di-stracci. Oppure un carico di cocaina nel sedere, da far precipitare in mare alle coordinate concordate. Bunny thug life.
Ah, dimenticavo:
Buon Quattro a tutti
Fonti:
http://www.youtube.com/watch?v=Aa3MkWRTm5c
http://www.youtube.com/watch?v=lGCWzMwAVXI